dopo la lettura sì, però
Non so perché, pur cercando di evitare di leggere cose troppo trash, finisco sempre col leggere libri terribili su Michael Jackson, tipo il pamphlet scritto da un ex dipendente licenziato o quello sul complotto mancato dietro al processo per molestie sessuali del 2005.
Ultimo arrivato è il recente Before you judge me in cui Tavis Smiley cerca di ricostruire gli ultimi giorni di vita di MJ, quando, impegnato nelle prove di This is it, passava più tempo a farsi iniezioni di botox che a provare la coreografia di Billie Jean.
La cosa terribile del libro – che non contiene NULLA che non si sapesse già – è che l’autore si inventa non solo cosa facesse Michael ma persino cosa pensasse, come manco il narratore onnisciente di manzoniana memoria, malgrado non abbia mai avuto accesso allo stesso Michael (vanta di essere amico della madre, cui telefonò per avere un biglietto per il concerto londinese), avendo avuto delle conversazioni (non datate) al massimo con la sorella Janet o con R Kelly (!).
L’ho letto su kindle, per cui, per lo meno, non mi devo preoccupare di aver occupato spazio in libreria…
Trackbacks