una canzone a caso – 331
Example, Microphone
E’ dall’inizio che ritengo Example un genio (e non solo per la sua scelta onomastica: il suo vero nome è Elliot Gleave, le cui iniziali sono e. g., cioè exempli gratia, da cui Example. GENIO) e Playing in the shadows (2011) il suo album migliore, quello di Changed the way you kissed me:
Capolavoro. Il secondo singolo dall’album fu Stay awake, che già a suo tempo pareva inno generazionale e che oggi si conferma tale, nella sua mera constatazione della drug culture:
Ma la canzone più bella del disco secondo me è Microphone, che non fu (tristemente) scelta come singolo, per quanto scopro che dei fanciulli ne fecero un video per (credo) un corso universitario:
Non è chiarissimo di cosa parli la canzone, che pare una banale canzone d’amore in cui il fanciullo cerca le parole giuste per rivolgersi ad una ragazza che gli piace (I guess this probably means I’m into you / So I’ve put it down in words to speak the truth / And girl I hardly know this is original / hoping this should make sense to you) ma poi pare andare dalle parti della rivoluzione proletaria (We can fight the giants / we can battle tyrants all day / we’ll stay all night and pray), con tutti che lo possono sentire anche se non ha un microfono, alla Occupy Wall Street:
E These words, you know, they give me guidance / And I just hear the silence / nothing worse than silence è una frase bellissima.