ma il ballottaggio è un’altra cosa
Calata la frenesia dei risultati, è il tempo di aprire una seria riflessione sui dati, proprio come dopo le Elezioni Amministrative e vediamo un po’ come è andata quest’anno, con il questionario di valutazione del docente…
Intanto in una classe terza non è stato possibile somministrare il questionario, che dunque è stato fatto in una prima (quella ‘orberghiana’) e nelle due seconde che già avevo l’anno scorso (e qui i risultati sono più intriganti perché tengono conto di una dimensione diacronica significativa – forse sarebbe il caso in futuro di fare un questionario a fine primo periodo ed uno a fine anno?)
Nella classe prima il questionario è stato più o meno questo, con qualche aggiustamento; ho scelto di mantenere la possibilità di optare per cinque possibili risposte ma a posteriori non è stata una scelta azzeccatissima, perché solitamente le persone preferiscono ‘non esporsi’ e scegliere una posizione mediana, mentre quattro ipotesi (per nulla, poco, abbastanza o molto d’accordo) avrebbero portato a più chiari ‘schieramenti’.
Non avendo gli alunni esperienza di altri metodi, non c’erano domande esplicite sulle scelte metodologiche ma alcune risposte in questo senso sono confortanti:
- l’86% degli alunni ritiene che i questiti delle verifiche scritte/orali siano chiari e corrispondenti a quanto studiato. Uno dei punti del metodo è anche la chiarissima corrispondenza fra quanto studiato e quanto verificato, cosa che non sempre càpita nella classica ‘versione’
- per l’82% i criteri di valutazione sono equilibrati o comunque severi ma giusti; anche qui è il metodo che spinge a valutazioni estremamente oggettive, mentre di solito mi trovo classi spaccate a metà (ma vedi sotto)
- Solo per il 13% degli studenti il carico di lavoro domestico è pesante ed eccessivo
- C’è uno ‘zoccolo duro’ di alunni (27%) refrattario all’uso di materiale on line (cosa che conferma un discorso che ripeto da anni: i nativi digitali sono una bolla mediatica) ed uno più consistente (35%) per il quale la materia comunque non suscita interesse o curiosità, dato di cui mi dolgo, anche se è ovviamente impossibile averne una controprova
Ero molto curioso dei risultati delle seconde, perché sono le stesse classi che avevo l’anno scorso e quindi posso vedere se le cose sono cambiate o meno; il questionario era ovviamente quello dell’altra volta, con qualche aggiunta (ho ad esempio voluto sperimentare uno ‘spezzettamento’ delle interrogazioni in più parti, divise per aree – altro spunto orberghiano – e la cosa è stata apprezzata da un notevole 73% degli alunni). Altri spunti interessanti:
- in seguito all’esperienza in Ungheria, dove ho imparato un sacco di attività interessanti, la qualità delle attività ludiche è decisamente migliorata ed ho ora un bulgaro 100% di apprezzamento per questo tipo di attività e di condivisione dell’utilità didattica della cosa
- riguardo al venire a scuola con voglia di fare (la voglia di fare è presente solo alle ore di educazione fisica e religione, ha precisato un alunno) si è tornati ad un 35%, contro lo spaventoso 46% dell’anno scorso, ora più in linea col 36% di due anni fa. Resta secondo me un grandissimo problema. Scioccamente, non avevo messo questa domanda nel questionario della prima
- nettissimo miglioramento nella valutazione: per l’81% degli studenti i criteri di valutazione risultano abbastanza o molto chiari
Chiuderei l’anno con la cosa più bella che abbiano mai scritto i miei alunni in un questionario:
Da quando è caduto l’Impero Romano, le lezioni di Storia non hanno senso, il Medioevo è triste ed il Sacro Romano Impero è un fake.
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