lost visitors
Come dicevamo, il futuro è sempre distopico, per cui non c’è mai una serie in cui, chessò, arrivano gli alieni, aiutano l’umanità a superare i problemi del mondo grazie alla loro avanzata tecnologia e viviamo tutti felici e contenti – tipo i primi dieci minuti dele varie incarnazioni dei Visitors, per intendersi.
Ci sarebbe certamente il rischio di una serie noiosissima, ma un po’ di fantasia ci vuole o si rischia di non essere originalissimi, come nel caso di Colony; creata da uno degli autori di Lost (e con Sawyer come protagonista!), vede la terra occupata da degli alieni che, per suspence e ragioni di budget, non si vedono mai, ma che impongono uno stato pseudonazista (altra analogia con Visitors, con tanto di gioventù hitleriana ed un generale clima da Francia occupata) e chiudono la popolazione in quartieri artificialmente ‘tagliati’ da muraglie e filo spinato, per meglio controllare la popolazione umana.
Ovviamente, c’è una Resistenza, cui aderisce un’apparentemente scialba madre di famiglia, mentre il marito finisce col fare il collaborazionista per ottenere informazioni sulla sorte di un loro figlio scomparso – ne hanno comunque altri due, una bambina che non fa granché ed un adolescente che, come tutti gli adolescenti della tivvù, si mette nei guai – e questa tensione di doppi giochi è quella che alla fine rende la serie intrigante ed avvincente, malgrado qualche banalità narrativa.
Fa comunque ben sperare per la seconda stagione…
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