bohemian bohème – 3
Se il Tevere è biondo, il Danubio sarebbe blu e, mentre sulla prima cosa permangono dei dubbi, lo spettacolo del Danubio resta affascinante a prescindere dalla dimensione cromatica, come è doveroso che sia per un fiume che passa davvero attraverso mezza Europa (Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Romania, Moldavia ed Ucraina) e soprattutto attraverso la sua storia millenaria:
E’ sulla costa occidentale di quel fiume che erano stanziate le legioni romane che guardavano con sospetto alle popolazioni che si muovevano dall’altra parte e che ad un certo punto avrebbero portato ad un incontro/scontro con conseguenze ora drammatiche (Adrianopoli!) ora feconde di quelle novità (i regni ‘romano-barbarici’) che, da un’idea di Carlo Magno, avrebbero, nei secoli, creato l’Europa.
Nel nostro secondo giorno ungherese siamo andati in uno di questi posti liminari che – già dal nome – fa capire di essere storicamente significativo. Visegrad è infatti toponinomo slavo per ‘città alta’ ed ospita le rovine di un castello rinascimentale, dimora estiva di Mattia I d’Ungheria, poi assediato dai Turchi e dimenticato fino agli scavi degli anni ’30 che lo riportarono alla luce e che permettono di visitarlo in una ricostruzione un po’ kitsch ma comunque interessante.
Il kitsch raggiunge l’apice prima di pranzo, quando ci portano a vedere una sorta di torneo medievale gestito da un ordine cavalleresco (!), in cui ho però la possibilità di tenere per un minuto un falcone sul braccio, il che dà senso a tutta l’esperienza, manco fossi Federigo degli Alberighi.
Il kitsch regna in quelle terre attraversate dal Danubio (ma fosse lo stesso Danubio la causa di tutto ciò?) ma devo essere sincera a me piace insomma sono così … il Danubio è molto bello anche in Romania. Buon viaggio!
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la romania mi manca, magari alla prossima!
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