una canzone a caso – 289
Lana Del Rey, Summertime sadness
I due libri per me fondamentali (Il giovane Holden e American Psycho – che ha appena compiuto 25 anni) sono accomunati dall’ambientazione newyorchese (e sono tra l’altro convinto che il romanzo di Ellis sia una versione di Holden sotto steroidi) ma entrambi guardano a Los Angeles – nel caso di Salinger perché il fratello maggiore di Holden si è trasferito ad Hollywood, mentre, per Bret Easton Ellis, LA è il luogo di riferimento di gran parte delle sue altre opere, a partire dal fondamentale Meno di zero.
Traslasciando quel pezzo di America sul quale ci si limita a volare sopra (li chiamano proprio fly-over states), NY/LA sono storicamente contrapposte (“Los Angeles is for people who sleeps“, diceva Madonna), diversissime ed ugualmente affascinanti.
La colonna sonora di New York si butta giù in due minuti, mentre per LA le cose si fanno più complicate, dovendo accomunare l’ I’m in California dreaming of who we used to be / when we were younger and free di Adele ed un intero album dei Rage Againts The Machine, ma certamente vi troverebbe posto l’intera discografia di Lana Del Rey, a cominciare dalla splendida Summertime sadness:
I ggiovani apprezzavano in particolare il remix ad opera di Cedric Gervais, che, per chiudere il cerchio, la rendeva più east coast.
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