cheremone’s 2015 top 40 – 1
Appena fuori tempo massimo, ecco la consueta classifica annuale delle canzoni più significative del 2015 appena terminato…
40 / Hurts; Nothing will be bigger than us: senza, ahimé, raggiungere il successo commerciale che meritano (a meno che non siate tipo in Ucraina), gli Hurts continuano a fare dischi interessanti. Questa canzone, ad esempio, è spettacolare:
39 / Elle King; Ex’s & Oh’s: il mio nuovo mito:
38 / Kids United; On écrit sur les murs: bambini francesi alle prese con un brano minore di Demis Roussos. Ne parlavamo qua.
37 / Ludovico Einaudi; Drop: da ascoltare come quando fuori piove. Remixata da Mogwai, possibilmente
36 / The Vamps; Cheater: la cosa più interessante è che riescono meglio quanto meno si impegnano:
35 / Nathan Sykes; Over and over again: finiti (tragedia) i Wanted, Tom fa vestiti e produce girlbands, George tenta di fare l’attore, Nathan si impegna molto. Non ci sono notizie di Siva e del quinto di cui non ricordo mai il nome. La ballatona suona meglio nel remix di Cahill, contrariamente a quello che ci si poteva aspettare
34 / Mans Zelmerlow; Heroes: il vincintore dell’Eurovision 2015, malgrado tutti i nostri sforzi
33 / New Order; Tutti frutti: sono tornati, quando davvero pensavo che ci dovevamo mettere una pietra sopra. Tutti frutti (!) è un capolavoro inatteso, impreziosito dalla collaborazione con La Roux
32 / Ryan Adams; Welcome to New York: Ryan Adams non ha rifatto solo una canzone di Taylor Swift che gli piaceva, ha rifatto l’intero album.
31 / Kylie Minogue; Everyday’s like Christmas: gli album natalizi sono una pessima idea (a partire per lo meno da Merry, merry Christmas dei New Kids On The Block) e l’idea che Kylie ne facesse uno non mi era parsa la migliore del 2015. Poi Stock Aitken Waterman si sono riuniti per l’occasione ed hanno curato un remix di Everyday’s like Christmas ed è di nuovo il 1989
(continua)
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