sttos – 3
Quando cominciò a correre voce che Star Trek (alla sua seconda stagione) fosse a rischio cancellazione, iniziò una massiccia campagna da parte dei fan per convincere l’NBC a salvare la serie.
E contrariamente a quanto capita di solito (bye bye, Firefly), il network salvò Star Trek per una terza stagione ma con talmente tante scelte avventate da effettivamente uccidere la serie: la collocazione alle 22 del venerdì sera (quando il pubblico di ST era o a letto o fuori casa), una sensibile diminuzione del budget con la conseguenza di avere una valanga di episodi tutti sull’Enterprise e quasi mai (unica eccezione, The paradise syndrome, uno dei miei episodi preferiti da bambino) in esterni, l’effettivo abbandono della serie da parte del suo creatore (Gene Rodenberry che, malgrado i suoi difetti caratteriali, ci sapeva fare), l’arrivo di un nuovo produttore (Fred Freiberger) al quale, essenzialmente, Star Trek non piaceva, ed episodi oggettivamente imbarazzanti, tipo Spock’s brain o And the children shall lead (e, ovviamente, The way of Eden).
Per ripercorrere la terza stagione c’è l’ultimo volume di These are the voyages di Marc Cusham che, con l’ormai consueto accesso a materiale inedito (note di produzione, interviste, documenti del canale televisivo, dati di ascolto) ricostruisce l’ultimo capitolo della serie originale, che ha comunque avuto i suoi momenti interessanti (la surreale ambientazione di Spectre of the gun, Elaan of Troyius, All our yesterdays) e che solo a posteriori sarebbe diventato il fenomeno che è oggi, quando stiamo aspettando il terzo film della nuova gestione e soprattutto la nuova serie televisiva…
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