he’s got an integrity problem, I’m working on it
Dopo una dodicesima stagione alquanto insulsa, anche la tredicesima stagione di Dallas non mi pare saper bene da che parte andare, per lo meno all’inizio…
Ci si libera abbastanza presto del piccolo John Ross mandandolo dalla madre in Inghilterra (poi torna ma ce lo rimandano prontamente), un matto perseguita Bobby, JR complotta non so cosa mentre la sua nuova moglie paesana si dà alla pittura e flirta con il figlio di Elizabeth Taylor, April ha una sorella di non specchiati costumi e senza alcuna ragione Miss Ellie fa una specie di caccia al tesoro su e giù per gli Stati Uniti nella prima parte della stagione mentre poi fa Miss Marple in un giallo di Agatha Christie riuscito particolarmente male.
Poi però le cose si fanno interessanti, grazie al figlio segreto di JR (che prima faceva il modello di Calvin Klein), di devastante bellezza e di abissale inettitudine attoriale, e ad un disastro ambientale nel Golfo (la petroliera segreta che JR aveva comprato di nascosto da Bobby sperona un’altra petroliera); c’è inoltre un tira e molla tra April e Bobby (torna Pamela? No, c’è una stalker che fa l’agente immobiliare e che pare uguale a Pam, a tal punto che l’anno prima fece la parte di Pam) che scivola sui binari della mia indifferenza, mentre il finale di stagione mi pare andare decisamente oltre, con JR che si fa rinchiudere in manicomio per convincere una matta a firmare dei documenti e poi ci viene a sua volta rinchiuso dal figlio. Lovely.
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