disco disco dove io sono veramente io
Un discreto companatico di questa compilation è la recente Storia illustrata della discomusic, che risponde pienamente a quanto promette il titolo.
Dopo alcune pagine introduttive sulla fortuna del genere (assai poco apprezzato dalla critica al tempo, disco sucks et similia), impreziosite da un’intervista a Giorgio Moroder (che gli autori chiamano deus ex machina della disco, perché, ahimé, sempre più spesso l’espressione è usata a caso*), c’è una ricca sezione di foto e testo dedicata alle superstars del genere (Donna Summer, Barry White, Gloria Gaynor, Bee Gees, gli Chic, Isaac Hayes, i Village People, Amanda Lear, Grace Jones, ABBA, Diana Ross, le Sister Sledge, i Jackson 5, i Rockets, i Boney M, Sylvester e altri).
Più intrigante la sezione dedicata alle semplici stars, cioè quegli artisti che hanno consegnato al genere uno o due brani e che sono più facilmente dimenticati (come Sheila B Devotion o gli Hot Chocolate) ma che meritano comunque una certa attenzione:
* Va detto che gli autori hanno una scrittura un po’ sciatta, che si compiace di espressioni come “il Bel Paese”, “la Penisola” e “lo Stivale” per definire l’Italia, e non mi sono neanche messo a contare le volte in cui l’Europa è definita “il Vecchio Continente” o l’Inghilterra “terra d’Albione”, che manco nel 1930…