#fearTWD – 6
A vedere le prime cinque puntate di Fear The Walking Dead si poteva avere l’impressione che ‘sti zombi non fossero poi così numerosi.
Direi che nella sesta (ed ultima puntata della prima, breve, stagione) gli autori hanno rimediato. La nostra famiglia disfunzionale e l’annessa famiglia latinoamericana (salvadoregna, si scrive?) hanno deciso di fuggire dalla gated community dopo aver scoperto che l’esercito non ha la loro salvezza fra le sue priorità. Il barbiere/torturatore decide quindi di distrarre le milizie aprendo le porte dello stadio in cui erano stati rinchiusi 2mila walkers e la scena di massa ha, come dire, i suoi momenti.
Si continua poi con un paio di altri momenti drammatici (Travis sta seguendo la parabola di Rick, da padre/marito affettuoso a cinico/realista, con risultati ancora più forti di quelli della serie originale in cui, ricordiamo, era il piccolo Carl a dover affrontare la debacle della madre) e si chiude con un piano sequenza sul mare, da cui uno si aspetta salti fuori Jack Sparrow zombizzato e invece no.
Stagione intrigante, ma è ovvio che qui si aspetta The Walking Dead, domenica prossima…
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