sarebbe carino spiegare cosa s’intende per ‘dema’, ma vabbé
Direi che c’è una new entry nella top ten dei libri più faticosi che abbia mai letto (si contendono il primo posto Godel, Escher, Bach e la Storia della filosofia islamica, ma non ho ancora letto Heidegger).
Il misticismo greco di Dario Sabbatucci è, infatti, piuttosto ostico, pure se uno ha già una vaga idea di cosa stia per leggere, figuriamoci se uno non ne sapesse nulla.
Teoricamente, il testo affronta temi importanti ed interessanti (l’orfismo, i riti di Eleusi, il particolare culto dei ‘Grandi Dèi’ attestato a Samotracia dal VII secolo aC al I dC) ma si riduce presto a polemiche accademiche (non attualissime, tra l’altro, considerato che l’edizione del 2006 è basata sul lavoro del 1979, a sua volta ampliamento di un originale degli anni ’60) e direi di condividere quanto scrive un anonimo ‘lettore’ sulla pagina di ibs:
Ormai da parecchi decenni gli studi storico-religiosi in Italia non producono opere originali né sintesi interessanti (…) il libro di Sabbatucci si inscrive pienamente in questo panorama desolante: tipico prodotto della cosiddetta “Scuola romana di storia delle religioni” sopravvissuta al suo stesso fondatore (Raffaele Pettazzoni) per qualche anno e data per morta da Eliade all’inizio degli anni ’80, il libro non è né informativo (presuppone infatti nel lettore una conoscenza adeguata dei culti misterici greci: orfismo, Eleusi, culto di Dioniso…) né davvero critico, ma si risolve piuttosto in una sorta di panegirico in cui l’autore esprime le sue riserve nei confronti delle teorie dei grandi maestri del ‘900: Eliade, Frobenius, Jensen; ma le riserve di Sabbatucci non cambiano alcunché: il suo libro non è che un marginale esercizio scolastico, mentre Eliade, Frobenius, Jensen rimangono dei giganti della ricerca novecentesca (…) consigliabile a chi, avendo già una buona familiarità con la religione greca, fosse per qualche ragione interessato a conoscere l’opinione personale del professor Sabbatucci.
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