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liberi di, liberi da

20 settembre 2015

41S3tlUDnCL._SL160_Libertà e uguaglianza in Roma antica di Giuliano Crifò non è certamente un testo facile – edito nel 1996, raccoglie articoli ed interventi sparsi e si propone di essere la base per le attività seminariali di un corso universitario di Storia del Diritto Romano (me lo conferma dp che l’ha avuto come insegnante!).

Detto questo, anche il neofita può trovare pagine interessanti (come quelle, decisamente attuali, Sul diritto di asilo o quelle a proposito delle leggi delle XII Tavole) ma alcune sono davvero un po’ troppo tecniche (il valore del consilium del magistrato, la nascita del senatus consultum ultimum) o affrontano un po’ di fretta argomenti che meriterebbero più spazio (l’evoluzione, ad esempio, del pensiero politico di Cicerone dalla concordia ordinum al consensus omnium bonorum).

Davvero interessanti, infine, i due ultimi articoli (Diritti della personalità e diritto romano cristiano e Cristianesimo, diritto romano, diritti della personalità: una rilettura) che smontano un po’ il luogo comune accademico dell’idea di “persona” come creazione del cristianesimo (vero, b16?), notando esplicitamente che “è inesatto dire che il mondo greco-romano abbia ignorato la persona eticamente considerata” (p. 252) e citando per esteso un bellissimo passo di Cicerone, De officiis III 6 27-28, certamente caro a Lattanzio, Ambrogio ed Agostino

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