ma alle regionali ci sono le liste civiche
Come l’anno scorso, a scrutini ormai chiusi, ho guardato le schede di valutazione del mio operato in classe; il numero degli alunni è più o meno lo stesso dell’anno scorso (tre classi) ma quest’anno erano tutti di biennio e, credo per questo, ci sono un paio di differenze significative:
– da un po’ di anni cerco di inserire nella didattica dei ‘giochini’ che servono secondo me sia a spezzare la monotonia sia a sviluppare abilità (memoria, intuizione, agilità mentale) che sono spesso avulse dalle discipline insegnate ma che penso contribuiscano a creare persone ‘sveglie’. L’anno scorso tali attività piacevano quasi a tutti (91%) ma ca. 1/3 degli studenti (28%) riteneva che servissero poco o per nulla al loro apprendimento; quest’anno continuano a piacere (95%) e non sono valutate utili solo dal 17% degli alunni (-9% rispetto all’anno scorso). Le ipotesi sono due: o i miei giochini sono migliorati (ho scoperto LVDVS e la Settimana Enigmistica in Latino, per dire) o l’età degli alunni si presta di più ad un approccio ludico, decisamente da coltivare.
– altro ambito in cui, credo, il fattore anagrafico conta molto è quello generale della ‘voglia di fare’ con cui vengono a scuola; l’anno scorso il 36% veniva in classe con poca/nessuna voglia di fare, quest’anno il numero è balzato ad un impressionante 46% (quasi metà degli alunni vorrebbe stare altrove, in pratica). Posso immaginare che dietro vi siano problemi di orientamento alla secondaria di I grado o anche problemi nel passaggio al liceo dove le richieste sono percepite maggiori e fattori di insicurezza (ancora l’età?) si fanno sentire (il 41% di loro non si sente a proprio agio durante le interrogazioni orali – l’anno scorso era solo il 20% – ed il 46% durante le verifiche scritte, più o meno la stessa percentuale dell’altro anno).
– sempre spaccata (52% contro 48%) la percentuale di quanti criticano i criteri di valutazione; l’anno scorso avevo chiesto se fossero ‘giusti’ ma il termine mi sembrava vago e quest’anno ho chiesto quanto i criteri fossero “chiari”. Il risultato un po’ mi ha sorpreso, perché a me paiono sempre limpidi e quest’anno in particolare mi pareva di aver strutturato anche le verifiche orali in maniera abbastanza rigorosa. Anche qua, evidentemente, bisogna cambiare approccio.
Se ne potrebbe parlare in un’assemblea di classe – NON in un collettivo, perché, come dico sempre, gli studenti non sono un soviet degli anni ’20 (e la legge le chiama “assemblee di classe”, by the way).
Io non ho fatto il liceo classico, ma una mia cara amica con cui nonostante tutto mi ritrovavo a studiare sì. Il tuo menzionare il cruciverba in latino mi ha ricordato che con questa amica ci divertivamo a fare le parole crociate con i caratteri dell’alfabeto greco lasciando lo schema compilato a metà per far impazzire suo padre… che streghe!
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anch’io le chiamo ancora assemblee di classe, unica nella mia scuola.. inoltre, unica nella mia scuola, ho sottoposto un questionario di valutazione ed i risultati sono stati discreti per me. tuttavia non mi piace il questionario che gli ho dato, e vorrei migliorarlo… posso chiederti di condividere il tuo modello?
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certo! il mio modello deriva da qua: http://www.abilidendi.it/ArticoliValutazioneInsegnanti.pdf
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ah, ecco… tempo fa lessi questo articolo, tanto da trarne ispirazione per delle proposte sulla valutazione, ma non ricordavo ci fosse il questionario finale.
Perfetto, grazie mille. Lo rielaboro e lo faccio mio.
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