the master of the house
Il nome di Frankie Knuckles è uno di quelli che si incontra fra parentesi (remixed by… ) quando si mettono insieme i brani dance più popolari degli anni ’80-’90 e si scopre che c’è la sua mano dietro grandi e piccoli classici (Whatcha gonna do with my lovin’ degli Inner City, Rock with you di Michael Jackson, Change di Lisa Stansfield) e dietro a momenti fondanti della musica house (Tears, Your love, The whistle song).
La sua improvvisa scomparsa (l’anno scorso) è ricordata e la sua carriera celebrata da una nuova antologia, House masters, che mette insieme una ventina di classici più (Ain’t nobody di Rufus & Chaka Khan, Blind di Hercules & Love Affair) o meno noti (un paio di collaborazioni con Adeva, Let the music use you dei Nightwriters) ed un remix fino ad oggi mai pubblicato legalmente, quale la royal piano version di Left to my own devices dei Pet Shop Boys che, profondamente modificata, si avvicina alla sua versione di I want a dog, altro brano dei PSB che aveva remixato per Introspective (1988) e che resta uno dei suoi remix fondamentali.