tacchini sul tetto
Il mio problema principale con Il liberismo è di sinistra di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi è che, secondo amazon.it, è del gennaio 2014, data che si riferirà all’edizione kindle, mentre il testo (di cui non trovo traccia cartacea, sarà fuori catalogo) è del 2007, quando, col governo Prodi (qualcuno ricorda L’Unione?) e con Bersani ministro iniziarono timidissime scelte liberiste (la storia delle farmacie o l’abolizione di quella tassa ridicola per cui dovevo pagare 5 euro per ricaricare il cellulare) e l’Italia parve, per dieci minuti, in procinto di #cambiarerotta – sappiamo poi tutti come finì e stiamo ancora a smacchiare giaguari o simili.
Detto questo, il testo, scritto pochi mesi prima della ‘crisi’ è talora imbarazzante: ‘l’aumento della produttività nel settore finanziario degli Stati Uniti è stato straordinario… quasi la metà della crescita di produttività registrata negli Stati Uniti… è dovuta al settore bancario e finanziario‘ – ed anche qui sappiamo come è andata a finire.
Ciò non toglie che gran parte del libro sia assolutamente condivisibile, soprattutto per un paese in cui l’impianto pseudo-ideologico è talmente forte (ed insensato) che l’altro giorno uno studente mi ha chiesto se fossi ‘comunista’ o ‘fascista’. Tertium non datur, evidentemente.