stvoy 3
La seconda stagione si era chiusa con tutto l’equipaggio del Voyager abbandonato su un pianeta geologicamente instabile in compagnia di quelli che parrebbero esemplari di homo erectus, ma, niente paura, la cosa si risolve presto ad inizio terza stagione, per poter degnamente celebrare i 30 anni di Star Trek con la partecipazione di Sulu (!), in un episodio (Flashback) che sinceramente non ho mai capito bene.
La terza stagione vede la serie ormai stabilizzata e ci sono parecchi episodi notevoli, di cui ricorderemo in particolare:
– The swarm, in cui il dottore si dà alla lirica
– False profits, in cui scopriamo che fine hanno fatto i due ferengi spariti in un episodio della terza stagione di The Next Generation
– Future’s end, perché ci deve sempre essere una puntata in cui vanno indietro nel tempo nel periodo in cui la serie va in onda, à la Star Trek IV
– The Q and the grey, perché adoro tutte le puntate con Q, figuriamoci quella in cui vuole sedurre il capitano Janeway
– Blood fever, perché il pon farr (la fase in cui i vulcaniani vogliono fare sesso, una volta ogni sette anni) è sempre intrigante e poi c’è il primo riferimento ai borg in Voyager
– Before and after, perché gli episodi coi paradossi spaziotemporali sono i miei preferiti
– Real life, perché l’idea di famiglia del dottore è uscita da un film anni ’50
– Distant origin, uno spettacolare episodio che racconta la storia di Galileo con dei dinosauri protagonisti. Detto così non rende, guardatelo
– Scorpion, perché finalmente arrivano i borg. E inoltre c’è Leonardo Da Vinci che dice che cazzo! in italiano.
Trackbacks