stds9 7
Tutte le cose belle… prima o poi finiscono era quanto rievocava il finale di Star Trek – The Next Generation ma direi che va bene anche per la settima ed ultima stagione di Deep Space Nine.
Senza mai raggiungere il grande successo di Picard & Co. , DS9 passò alla storia come la serie più ‘cupa’ di Star Trek, nella quale la visione ottimistica di una galassia serenamente governata da una Federazione di pianeti uniti si rivela decisamente irrealistica, visto che qui si parla, e spesso, di fondamentalismo religioso, di razzismo, di ‘poteri forti’, di servizi segreti deviati (nella sesta stagione di DS9 appare per la prima volta la ‘Sezione 31’, una sorta di emanazione della Federazione che, senza rendere conto a nessuno, opera da due secoli per quello che ritiene il benessere della Federazione stessa) e soprattutto di guerra – le ultime stagioni infatti vedono i nostri eroi impegnati in un estenuante conflitto con il Dominion, la forza politica dominante nel quadrante gamma al quale il tunnel spaziale, alla cui difesa è dedicata la stazione, ha dato accesso.
I personaggi stessi di DS9 non sono poi l’incarnazione di un ideale umanista (com’era particolarmente evidente nel primissimo ST) ma sono spesso pieni di dubbi, rimpianti e commettono talora scelte inattese e discutibili, le cui conseguenze si fanno a lungo sentire.
Una tale complessità narrativa rendeva difficile sciogliere tutti i nodi nella stagione conclusiva, ma gli autori ci sono nell’insieme riusciti; alla fine della stagione si tirano le fila delle vicende narrate, con vecchi capitoli che si chiudono e nuovi che si aprono, e che avranno vita non in una nuova serie televisiva ma nella copiosa produzione di libri che faranno sì che Deep Space Nine vada oltre le 176 puntate prodotte…
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