I want to be the one to walk in the sun
Con leggero ritardo rispetto alla scadenza effettiva (l’ottobre scorso), è uscita l’edizione che celebra i 30 anni del primo album di Cyndi Lauper, She’s so unusual.
Quand’ero piccolo, mi ricordo che venive presentata come “rivale” di Madonna (perché donna, perché vestiva in maniera vivace e perché faceva grandi canzoni, direi) ed al momento non mi colpì molto, fino a che non fece I drove all night e non capii che era fantastica.
She’s so unsual è per quindi solo in parte un rimembrare tempi andati (Girls just want to have fun e Time after time sono le due scelte più ovvie), quanto uno scoprire un disco profondamente newyorchese, capace di grandi momenti (All through the night) e di cose sempre molto attuali (She bop).
Per il trentennale, poi, hanno fatto un’edizione notevole, che apparentemente sembra un vinile a 10″ ma che in realtà si apre come una casa di bambole (con tanto di adesivi rincollabili con i quali potete vestire e rivestire Cyndi, tipo Gira la moda, tanto per restare in ambito anni ’80), un libretto fotografico (Annie Leibovitz!) con una bella introduzione e due cd (ero psicologicamente già pronto a comprare un giradischi, eh). Il primo riporta l’album originale e tre remix d’occasione (Yolanda Be Cool riprende Girls, mentre Nervo ed i Bent Collective aggiornano Time after time, con risultati sorprendenti); il secondo disco passa da un paio di demo ad una versione dal vivo di Witness, da un lato b al classico remix di She bop ad opera di Arthur Baker.
E l’importanza storica di Girls just want to have fun ne esce sempre rinforzata:
(e si potrebbe scriverci un libro, sul fatto che questa canzone ha contribuito alla liberazione femminile tanto quanto Simone De Beauvoir)
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