they even made you change your name
Robert Williams ha da poco compiuto quarant’anni, solo che lo conosciamo tutti come Robbie anche se lui si faceva chiamare Bob. Ma i discografici lo costruirono come Robbie e da allora sarà sempre Robbie Williams, che non è un cantante ma ormai un marchio brevettato – pure Zayn degli One Direction si chiamava Zain ma con la y è diventato più figo. E anche Bryan dei Westlife si chiamava Brian.
Tristezza infinita.
Anyway, RW compie 40 anni e per festeggiarlo qua ci sono i suoi quaranti più grandi successi in Inghilterra (e qua le sue canzoni migliori secondo Luca Sofri). Non essendo da meno, questi sono secondo me i suoi 11 momenti migliori, in ordine alfabetico:
1 – Advertising space, che è la sua ballatona migliore. Meglio di Angels:
2 – Come undone. La canzona è talmente cinica che non volevano pubblicargliela, perché svela che tutto è fatto per soldi (So write another ballad, mix it on a Wednesday /Sell it on a Thursday, buy a yacht on Saturday). Il video è un filino inquietante.
3 – Feel. Fu il singolo precedente rispetto a Come undone, il che ne fa dubitare della sincerità:
4 – I will talk and Hollywood listen. Tutta la fase swing di Robbie mi ha sempre lasciato perplesso. Questa però non è una cover ma una canzone originale, piena di superbia ed arroganza e nello stesso tempo drammaticamente patetica.
5 – Jealousy. E’ una delle prime canzoni che i Pet Shop Boys hanno scritto, anche se è stata pubblicata nel loro quarto album. I versi iniziali vengono dall’Otello di Shakespeare, poi entra Robbie e la canta. Meraviglia.
6 – My culture. Questa viene da un progetto che si chiamava 1 Giant Leap e Robbie canticchia mentre Maxi Jazz dei Faithless reppa.
7 – No regrets. Giunto al secondo album, Robbie decise di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, come suole dirsi. Qui se la prende col manager dei Take That ed è una canzone cattivissima:
8 – She’s Madonna. Canzone scritta coi PSB, è forse il suo momento sublime. Quello che poi dice en travesti all’inizio ed alla fine del video è una profondissima riflessione sulla sua immagine pubblica:
9 – Strong. Altro capolavoro, dall’incipit (My breath smells of a thousand fags / And when I’m drunk I dance like me dad) al ritornello (you think that I’m strong / you’re wrong) al video:
10 – Supreme. Cita pesantemente I will survive di Gloria Gaynor e già per questo è un capolavoro. Qui la canta in francese.
11 – There are bad times just around the corner. Vecchissima canzone di Noel Coward, perennemente attuale:
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