c’è un certo dispiacere per la divisione della coppia Boldi-De Sica
Una delle cose più surreali che abbia mai letto è l’avventura sanremese di “un giovane scrittore italiano” a Sanremo, cioè il racconto di quando Enrico Brizzi si trovò a fare il giurato di qualità al Festival.
Alla stessa categoria di “esperienze postmoderne” appartiene un libro di Francesco Piccolo che mi era sfuggito, L’Italia spensierata.
Il nostro eroe si trova a vivere esperienze che non augurei a nessuno, che hanno poi tutte a che fare con dei non-luoghi: essere nel pubblico di Domenica In, andare con due bambine di 7 anni a Mirabilandia, trascorrere ore in un Autogrill, andare al cinema Adriano di Roma a vedere Natale a Miami e uscire durante la Notte Bianca, che sono poi le cose che la ggente fa normalmente o che vorrebbe fare e poi non fa.
C’è una certa spocchia intelletualistica in cui uno si ritrova, l’idea che comunce ci siamo passati tutti (io andavo a Gardaland) ed il ritratto di un paese sempre uguale a cui è difficile volere bene, anche se lui ci prova.