it’s only just light years to go – cheremone’s concorso – 5
(continua da qua) Fatta – e non necessariamente superata – la prova di italiano/storia/geografia, ci fanno fare nei due giorni successivi le prove di latino e greco, che si affrontano con particolare depressione perché, se non si passa la prima, le altre non servono a niente.
Anche qui si tratta di quattro quesiti da 20 righe ciascuno; visto che italiano era nell’insieme abbastanza generico, ci aspettiamo qualcosa di simile, giusto? SBAGLIATO.
Il primo quesito era questo:
1) Il/la candidato/a traduca e commenti brevemente questo passo delle Bucoliche di Virgilio, mettendo in evidenza gli aspetti linguistici o di contenuto sui quali si soffermerebbe nell’impostazione di un’unità di apprendimento, con l’indicazione delle metodologie e delle strategie didattiche a cui si atterrebbe
Pastorum Musam Damonis et Alphesiboei / immemor herbarum quos est mirata iuvenca /certantis, quorum stupefactae carmine lynces / et mutata suos requierunt flumina cursus / Damonis Musam dicemus et Alphesiboei
Beh, poteva andare peggio. Il testo era l’incipit della 8a ecloga, non una delle più famose, ma Virgilio è Virgilio e bisognerebbe comunque saperlo a memoria. Diciamo che era abbordabile, e passiamo oltre.
2) Il/la candidato/a traduca e commenti brevemente questo passo del Brutus di Cicerone:
Legimus epistulas Corneliae matris Gracchorum: apparet, filios non tam in gremio educatos quam in sermone matris. Auditus est nobis Laeliae C. f. saepe sermo. Ergo illam patris elegantia tinctam et filias eius Mucias ambas, quarum sermo mihi fuit notus, et neptes Licinias, quas nos quidem ambas, hanc vero Scipionis etiam tu, Brute, credo, aliquando audisti loquent
Anche qua un autore ovviamente fondamentale ed un testo non notissimo. Penso di essermela cavata decentemente grazie alle mie letture di Bettini e compagnia, su famiglia romana, padri, madri e cose così.
Tutto abbastanza tranquillo, fin ora. Ma la terza domanda….
(continua)
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