young stoker
Non che non mi avessero messo in guardia ma, preso da True Blood, ho avuto la non felicissima idea di cominciare a vedere, per restare in tema, The Vampire Diaries.
Ora, True Blood è per adulti, non tanto o non solo per alcune scene particolarmente esplicite, ma perché affronta temi “adulti” in chiave allegorica; The Vampire Diaries è invece chiaramente adolescenziale (deriva infatti da una serie di romanzi rivolti ad un pubblico young adult, scopro), per cui:
- la protagonista tiene un diario
- pure un vampiro tiene un diario (da questo il titolo, direi)
- la protagonista ha un fratellino ribelle che si fa le canne
- il vampiro principale fa colpo in quanto, oltre che bono, usa parole difficili come nonconformity
- nella serie tutti gli altri parlano come se gli autori guardassero solo mtv – btw, totally, epic, douche, dude etc
- la cosa ruota intorno a due fratelli vampiri (ah, hanno una specie di anello magico che permette loro di andare in giro di giorno ma sono tipo allergici alla lavanda), di cui Stefan è quello buono, che non vuole più ammazzare la gente, e Damon quello cattivo, che difende la tradizione vampiresca, e la fanciulla si trova ad occupare uno dei vertici di questo non originalissimo triangolo.
Malgrado questo, la prima stagione da dipendenza, ed ora sono nel loop…
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