colui che fece il gran rifiuto
Scrivere una biografia di un personaggio di cui non rimane neanche una frase può sembrare un’opera impossibile, come nel caso della povera moglie di Nerone, Ottavia.
Il compito risulta complesso anche se rimane qualche frase famosa del personaggio studiato, anzi, troppo famosa, come Cos’è la verità?, la domanda che il prefetto (Tacito lo chiama “procuratore”, ma un’iscrizione scoperta a Cesarea nell’estate del 1961 mette le cose in chiaro) Ponzio Pilato pose a Gesù secondo il cap. 18 del Vangelo di Giovanni.
All’evanescente figura di Ponzio Pilato è dedicato un’affascinante lavoro di Ann Wroe, che non è proprio un “romanzo” ma neanche un “saggio”.
La scelta del racconto è quella di unire i pochi dati certi che abbiamo sul personaggio (e le maggiori informazioni sul contesto in cui un prefetto si poteva trovare a lavorare nella Giudea del I secolo dC) alla ricchissima produzione apocrifa dei primi secoli del cristianesimo ed alla incredibile fantasia delle leggende medievali, che immaginano Pilato sposato con una nipote di Augusto o che lo vedono, esiliato da Tiberio o da Caligola per aver ucciso il Figlio di Dio, morire a Losanna (!) o a Vienna (!!), mentre alcune tradizioni cristiane (come la chiesa copta) lo considerano un santo, dato il ruolo da lui svolto nel misterioso percorso della Salvezza.
L’immagine che rimane è quella di chi si trova, senza accorgersene, al crocevia della storia.
A questo proposito: (non l’ho neanche visto, ma pare sia molto bello…)
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=22010
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non sapevo… cercherò di vederlo, grazie!
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