disco 2013
Senza dubbio per colpa dei Daft Punk e delle loro collaborazioni con produttori storici come Giorgio Moroder e Neil Rodgers, le case discografiche stanno dando fondo ai loro archivi perché, improvvisamente, la disco non sucks più ma va di moda, e a ragione.
Ultima arrivata in questo rinascimento poppettaro è la tripla (!) compilation Now that’s what I call disco che comprende 63 (!) brani d’epoca.
All’intern ci sono i soliti sospetti (Donna Summer, i Village People – con YMCA e soprattutto con una versione lunga di In the navy che non avevo – , Gloria Gaynor, Sylvester, Boney M, ABBA, le Sister Sledge, KC & The Sunshine Band e i Kool & The Gang – mai riuscito a distinguerli) ma, ed è qui che le cose si fanno interessanti, anche brani “minori” che è il caso di riscoprire.
Ad esempio, una delle più grandi cose mai fatte è Theme from S-Express, del 1988:
Bene, la base è la dimenticata Is it love you’re after di Rose Royce, del 1979:
O ancora, i più ricorderanno come momento più alto della storia svedese Crying at the discoteque degli Alcatraz:
Che è poi Spacer di Sheila B Devotion:
Ecco, l’ascolto di questa compilation è tutto così.