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maturità 2013 – 3

19 giugno 2013

E Italiano è andata. Vediamo un po’ le tracce:

Per l’analisi del testo al ministero si sono finalmente accorti che la legge non stabilisce che si debba trattare necessariamente di un testo letterario in senso strettissimo (romanzo o poesia) ma parla invece esplicitamente di testo “letterario o non letterario” e non ci sono riferimenti ai “programmi”, per cui mettiamoci l’animo in pace e prepariamoci all’idea che l’anno prossimo si debba commentare una pagina di spinoza.it. o un tweet di Balotelli.

La pagina di Claudio Magris (che qualcuno ha chiamato Magrì, pensando fosse forse Magritte) era splendida ed offriva ottime possibilità di sviluppo, con collegamenti alla storia (le frontiere nazionali che in potenza sono “idoli che esigono sacrifici di sangue”), alla letteratura italiana (c’è scritto “Carso” quindi Ungaretti, e Trieste, quindi Svevo e Saba) ma anche latina (mi vengono in mente le pagina di Tacito della Germania) e a tutta quell’idea di “confine” che fa tanto ‘900 e modernità.

Il saggio/articolo sulla società di massa era molto bello (la pagina di Pasolini è magistrale e la Marylin di Wharol offriva ovviamente molti spunti) ma sinceramente poco “letterario” (il Montale minore avrà perplesso i più e la “venditrice d’erba” avrà scandalizzato i ggiovani) ed anche poco “artistico” (secondo me il quadro di Guttuso era lì per il tema del calcio/tifo come fenomeno di massa, non come “quadro” – al corriere non l’hanno capito, e credono che la traccia fosse solo sulle tre immagini e non sui testi del dossier)

Impegnative e belle le tracce per il saggio/articolo di ambito finanziario e scientifico, mentre quello storico avrebbe permesso di percorrere la storia del ‘900 come secolo dell’omicidio politico, per quanto già i Gracchi ci insegnino che le cose sono più vecchie di quanto sembrino.

Fin qui, ci si poteva stare.

Il tema tradizionale di impianto storico era, invece, una cosa su cui la gente si laurea e non riesco ad immaginare un docente di storia che abbia il tempo di presentare agli alunni la politica brasiliana del ventesimo secolo, o sbaglio?

In cauda venenum: il tema di “attualità”, solitamente refugium peccatorum per chi non sa che fare, quest’anno sarà stato verosimile fonte di terrore perché pare avesse spunti tipo di biologia evoluzionistica e non l’avrà fatto nessuno (leggo qui qualche dato).

Domani, latino.

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