maturità 2013 – 2

Commissione insediata, calendario di scritti e orali predisposto, guadagno tempo e passo all’insulso “totoversione”.

L’altra volta ho preso in giro repubblica.it, ma non è da meno corriere.it, il cui giornalista scrive ogni due anni (quando esce latino) lo stesso articolo (comprensibilmente, perché non è che Cicerone è percepito un anno come “autore facile” ed un anno come “autore difficile”), in cui si mostra letteralmente terrorizzato dall’idea di Tacito.

Facciamo per bene le cose e vediamo i suoi tre articoli più recenti: 2013, 2011 e 2009:

– Oggi scrive “Seneca andrebbe bene, meglio ancora Plinio il Giovane. Ma, per carità, non Tacito. Brividi tra i liceali. Un osso duro, Tacito“

– nel 2011 scriveva “Seneca andrebbe bene. Anche Plinio il Giovane. Ma, per favore, non Tacito. Lo spauracchio tra i liceali. Un osso duro, Tacito“

– Nel 2009 ci girava più intorno (“Sarà Tacito: ci vuole uno tosto per la ministra Mariastella Gelmini, dicono”) ma si restava da quelle parti.

In due anni definisce “gettonato” Cicerone, in uno Seneca, mentre la lingua di Petronio è definita un pastiche tutti e tre gli anni e che Aulo Gellio sia un “autore del II secolo dC” viene ripetuto ogni volta, anche se a questo punto il fedele lettore del corriere.it l’avrà imparato, penso (è da citare che l’ultimo paragrafo del 2013 è lo stesso del 2011).

Ad un certo punto inventa la regola del 10×10 (tradurre un brano a caso di dieci autori, uno per ogni giorno precedente l’esame) che poi, in tempo di ggiovani che non hanno tempo, diventa del 7×7, così, a caso.

Visto l’andazzo al risparmio, il ministero potrebbe dare ogni anno la stessa versione, no?

(per la cronaca, nel 2009 uscì Cicerone, nel 2011 Seneca)