lostthree
Alla fine della seconda stagione di Lost il cielo divenne viola.
All’inizio della terza stagione c’è Downtown di Petula Clark.
A cavallo tra questi due momenti si collocava l’angosciante attesa (mesi!) della stagione successiva, e quando poi la stagione iniziava si aspettava pazientemente la nuova puntata ed il giorno dopo non si parlava d’altro (in quel periodo mi capitò per due anni una classe con parecchi alunni coinvolti nella cosa, per cui finimmo rapidamente con l’aver magliette con la scritta I’m one of the Others e col salutarci nei corridoi ricordandoci che Jacob è is qui nos omnes salvabit o col dire tace con la c dura, perché quando ad un certo punto a Lost cominciarono a parlare latino usavano la pronuncia restituta)
Riguardare Lost è, insomma, non solo ricordare una serie televisiva, ma proprio un pezzo della propria vita.
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