una canzone a caso – 10
Duole dirlo, ma ho conosciuto questo capolavoro assoluto non tramite la sua versione originale (Rosemary Clooney, 1954, tipo) ma tramite la forse non rispettosissima versione degli Shaft.
L’originale resta meraviglioso e pare un poemetto di Pascoli, tipo Italy, costruito con un linguaggio ibrido di inglese ed italiano, come appunto usavano i nostri immigrati di inizio ‘900; se non ricordo male, Pascoli trasformava in italiano l’inglese (il business diventava “busini”, l’ice-cream “scrima” ed un bancone di fruttivendolo diventava un fantastico “fruttistendo”), qui invece l’italiano diventa lo pseudoamericano caro a Carosone (è tutto un trionfo di Napolì, siciliani, tarantella che rima con mozzarella e soprattutto calabresi che ballano il mambo ed una nostalgica visione di un paese che c’era e che, si spera, non tornerà più):
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