limbicoli?
Dopo l’intrigante lavoro su Ungaretti, i Profili di storia letteraria del Mulino raggiungono la perfezione con un veramente bel libretto su Dante, a cura di uno che a Dante dedica tutta la vita come Giuseppe Leddda.
Non proprio un’introduzione (bisogna aver letto, e pure abbastanza bene, per lo meno la Vita nuova e direi pure tutta la Commedia), è un più un compagno di viaggio nella rilettura dell’opera dantesca, con comprensibile attenzione più alla Commedia che ad altro; a fianco di osservazioni liceali, ci sono tracce di approfondimenti molto intriganti (la concezione di figura in Auerbach che illustra due immagini care al poeta, quella di Ulisse e quella di Paolo), ad esempio sui richiami biblici (la figura di Davide, profeta e poeta) e classici (Virgilio, ma anche Ovidio, Stazio e Lucano), il tutto con frequenti rimandi tra i vari capitoletti del libro, a sottolineare la ricchissima polisemia del tutto.
Pare inoltre che gli abitanti del Limbo si chiamino “limbicoli”, che mi pare grazioso.