and then came alexis
… come sospettavo, la prima stagione impallidisce in confronto a quanto succede dopo.
Appare la prima moglie di Blake (una meravigliosa Joan Collins nel ruolo che la rese indimenticabile, visto che ha un completino adatto ad ogni occasione che manco Barbie) e per prima cosa testimonia in tribunale in modo che il marito sia condannato; non contenta, causa un incidente per far abortire la nuova signora Carrington, Krystle, e scopre che in realtà questa è ancora sposata con un tizio che vive a New York.
Il mio personaggio di riferimento, Fallon, ha una inspiegabile tresca con uno psichiatria psicotico (che pare Lando Buzzanca), resta incinta del marito (l’unico personaggio con un vago senso del bene e del male della serie, fino ad ora), medita di abortire, poi cambia idea ma tanto l’infermiera cattiva le rapisce il bambino; suo fratello Steven passa dalla fase gay alla fase etero (andando a donne pubbliche e sposando la nipote di Krystle, che poi sparisce nel nulla dopo aver avuto 20mila dollari da Alexis che la considera, a ragione direi, una “sgualdrinella”) per poi ritornare gay, out & proud in una scena magistrale in cui insulta tutti i suoi parenti e scappa, a San Francisco, immagino.
Blake, nel frattempo, ha una cecità isterica (?) che poi gli passa ma lui non lo dice a nessuno (tipo l’Enrico IV di Pirandello), poi tresca con Alexis in una villa italiana e fa affari con Sandokan che dice allo psichiatra psicotico che Blake ha lasciato morire suo fratello, motivo per cui lo psichiatra psicotico gli rapisce il nipote e lo lascia (a Blake, non al nipote) per morto dopo che un serpente a sonagli lo fa cadere da cavallo mentre la moglie Krystle ha chiaramente difficoltà ad usare un walkie-talkie, che è però bravissima a menare Alexis in un’epica scazzottata che Alexis, persona di classe, chiama “countretemps”.
Potrei andare avanti per ore.
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