everybody hates me
Dopo l’introduzione di Matt Groening nel tomo precedente, la prefazione al volume dedicato agli anni 1957-1958 dei Peanuts è affidata a Jonathan Franzen (!), per il quale (a ragione) è in questo periodo che le strisce di Schulz assumono l’identità con con cui andrammo avanti per altri 40 anni.
Snoopy diventa finalmente quello che tutti conoscono (e dorme per la prima volta sul tetto della cuccia!), Charlie Brown è ormai prossimo alla perfezione (“Guardare le stelle non ti fa sentire insignificante?”, chiede Linus; “No, sono già insignificante di mio”, risponde lui) e comincia ad avere il suo amico di penna (di matita, visti i problemi con la china, 25 agosto 1958) e lo sguardo di questi bambini sul mondo è più acuto che mai…
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