spunti chomskiani non mancano
Già dicevo che i libri di didattica invecchiano come il pesce, a maggior ragione poi se pure il contesto in cui si matura la riflessione didattica stessa cambia continuamente, a giro di ministro.
Così un volume miscellaneo (curato da Ugo Cardinale) come Nuove chiavi per insegnare il classico risulta talmente legato alla decennale esperienza della SSIS ( “Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario”) da risultare, nel contesto del nuovo TFA (“Tirocinio Formativo Attivo”, perché secondo loro un tirocinio potrebbe anche essere “passivo”), vecchio come un manuale di fine ottocento (si, ne ho uno – ed è spassoso).
Il volume raccoglie comunque una trentina di articoli, che spaziano dalle “Linee-guida per una riorganizzazione della formazione classica” alla “Attualità dell’antico” (le due parti più “apologetiche” dello studio del latino e del greco), e da “La teoria” a “La didattica” (spesso un elogio del metodo natura à la Miraglia), senza in realtà dire nulla di nuovo per chi attraverso la SSIS ci è passato.
Solo due le cose che mi hanno davvero interessato: i capitoletti dedicati all’affascinante tema degli universali linguistici (poco “spendibili” a scuola ma non di meno s p e t t a c o l a r i ) e la disincatata constatazione (p. 125) che dopo un ventennio di romanità fascista “l’Italia ha perso la guerra e gli Italiani non sanno il latino”…
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