not a simple prop to occupy my time
Sarà che nel 1987 sono usciti solo dischi importanti, sarà che nel 1987 ho cominciato seriamente ad interessarmi di musica, ma comunque, dopo Kick degli INXS e Bad di Michael Jackson, ora è il compleanno pure di Document degli REM.
L’anno scorso li avevamo lasciato sulla soglia del successo commerciale, che con Document divenne una realtà (ultimo album con l’etichetta indipendente IRS – poi, con Green, sarebbero passati alla Warner ed avrebbero iniziato a dominare il mondo), soprattutto per via di un singolo, The one I love, che nel titolo pare una dichiarazione d’amore ma che è in realtà un brano drammatico e piuttosto arrabbiato (this one goes up to the one I love the love / this one goes up to the one I left behind / a simple prop to occupy my time non è esattamente una frase carina da sentirsi dire, no?).
E’ anche l’album di It’s end of the world as we know it and I feel fine (uno dei loro momenti più alti, malgrado sia stato ridicolamente devastato da Ligabue), di Finest worksong e di Welcome to the occupation, cose che c’entravano poco con la musica degli anni ’80, anche se Document uscì nell’anno in cui si sciolsero gli Smiths, quasi a passarsi il testimone di dare voce a chi non ce l’aveva.
L’edizione per il 25nnale di Document presenta l’album rimasterizzato (credo sia comunque la versione del 1999) e l’audio di un concerto olandese del 1987, da cui si capisce che il pubblico è tutto con loro.
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