la lunga estate caldissima
I libri di Bob Woodward sono solitamente molto interessanti (il precedente era questo) ma il recente The price of politics è, non tanto per colpa sua, praticamente insopportabile.
L’argomento principale è la logorante lotta tra Barack Obama, pezzi di democratici e quasi tutti i repubblicani (il cattivo è principalmente Eric Cantor, il buono – ma fino ad un certo punto – pare John Boeher) per il rischio di default dell’economia statunitense nell’estate del 2011 (la storia del debt ceiling e simili, per chi ha cercato di starci un po’ appresso); Obama risulta un po’ arrogante (mai quanto Emanuel Rahm), il GOP comincia ad essere preda dei Tea Parties che si erano imposti nelle elezioni del 2010 e gente come Paul Ryan inizia ad alzare la voce e a fare proposte improbabili.
Il tutto raccontato con la solita dovizia di particolari, talora ridonanti ed eccessivi. L’ho finito solo perché pareva brutto lasciarlo a metà…
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