paulo minora canamus
Quando stavamo a Bergamo per il certamen, ci omaggiarono di un fasciscolo dei “Quaderni del Sarpi“, intitolato Virgilio dopo Virgilio e dedicato alla fortuna del poeta, derivante da un ciclo di lezioni del 2005/2006.
Sono articoli abbastanza divulgativi, che spaziano da riprese di Virgilio in Properzio all’anti-Virgilio per eccellenza, Lucano ed alla “censura” della II egloga.
Più intriganti, perché dedicati a temi meno frequentati, sono l’articolo sugli echi virgiliani in tre vescovi cristiani come Ambrogio, Sidonio Apollinare ed Avito e quello su un centone virgiliano come l’Alcesta (adoro i centoni); non mancano il doveroso articolo su Virgilio in Dante (in cui magari è il caso di non mettere l’apice sui numeri romani: Purgatorio VII° non si può vedere) né la divertentissima critica alla Commedia da parte dello stesso Virgilio (con annesso testo di due Lettere virgiliane di Saverio Bettinelli).
Cosa di cui proprio non avevo idea è la ripresa di spunti virgiliani in un poema epico portoghese del ‘500, dedicato alle imprese di Vasco de Gama, i Lusiadi di Luis Vaz de Camoes.
Infine, ho scoperto che nel medioevo si diceva rettorica perché, ignoranti della radice greca er/re, pensavano si collegasse al latino regere, da cui rettore, rettitudine et similia; non tanto, dunque, capacità di parlare, quanto di indicare la retta via…