sans contrefaçon, je suis un garçon
A me le cose sembrano facili, ma forse sbaglio: il sesso è quello che uno ha biologicamente (maschio/femmina), l’orientamento sessuale è quello che definisce l’oggetto principale della libido (etero, omo o bi-sessualità), il gender è l’insieme di costruzioni culturali che definiscono, hic et nunc, l’essere maschio o femmina e quello che, culturalmente, ci si aspetta dal maschio o dalla femmina.
Mi pare anche ovvio che il sesso non sia modificabile a livello di dna (se ne parlava qua), che l’orientamento sessuale sia ovviamente immutabile e non “ripararabile” (se ne parlava qua) e che ognuno dovrebbe poter scegliere più o meno liberamente come essere maschio o femmina (vedi questo o questo).
Mi paiono cose relativamente semplici, in tutte le loro eventuali combinazioni (se ne parlava nel romanzo più importante degli ultimi trent’anni), e non mi sembra neanche difficile evitare di fare confusione; poi uno scopre che esistono libri come questo e ne resta perplesso alquanto.
Ci sono anche lavori più pacati, come il recente Sesso/genere di Pier Davide Guenzi, che, senza ahimé muoversi di una riga che sia una dal dettato vaticano, cerca di riflettere sul tema alla luce della Scrittura. Considerato che in Italia la riflessione teologica su questi temi è indietro di quarant’anni, il libro ha perlomeno il merito di avviare la riflessione in maniera seria.
l’intervista su “Tempi” mi fa allibire…
direi che l’intervistato nonché autore del libro, benché sia uno psicanalista, QUANTOMENO non sa di cosa parla né “come funzioni” l’omosessualità.
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