boyband 94

Più o meno in contemporanea all’uscita del loro secondo Greatest hits, i Westlife hanno annunciato il loro scioglimento, senza, ahimé, creare grandi drammi o reazioni sconsiderate; la cosa un po’ mi è dispiaciuta, anche se da anni sono precipitati in un baratro melenso da cui era difficile risollevarsi (credo che il momento iniziale della rovina sia stata la loro cover di Mandy o anche il terrificante The love album del 2006).

Con un po’ di impegno e tenendo bassa l’asticella, questi sono, in ordine alfabetico, i loro dieci momenti più significativi (4 su 5 stanno pure qua), più o meno tutti nel contesto tradizionale di una boyband (sì, hanno perso un membro che ha tentato di fare Robbie Williams senza riuscirci ed uno ha fatto coming out):

1 ) Evergreen; essenzialmente perché un’oscura canzone dei Westlife ha lanciato la carriera di Will Young, e non tutti lo sanno

2 ) Fool again; canzoncina impeccabile, come quasi tutto il loro primo album.

3 ) I lay my love on you; graziosissimo video di cinque amici che si divertono insieme, vorrebbero farci credere.

4 ) My love; la loro vetta assoluta come ballata. Testo struggente, ritornello epocale.

5 ) Queen of my heart; qui fanno vedere che sono bravi a cantare tutti insieme

6 ) Seasons in the sun; mai canzone di Jacques Brel fu cantata con meno convinzione e con arrangiamento più meccanico. Così brutta che è bella.

7 ) Swear it again; tutto cominciò così, e si capì che sarebbe durata.

8 ) Unbreakable; degna di stare a fianco di una ballatona dei Backstreet Boys

9 ) What about now; la loro ultima grande canzone.

10 ) When you’re looking like that: pura perfezione. Da mostrare nelle scuole per spiegare come si costruisce una boyband: