with a sort of contempt
Il titolo (“Tesori nazionali”) è un po’ presuntuoso, il sottotitolo (“the complete singles”) non è precisissimo (mancano un paio delle prime cose e le canzoni sono per lo più nella versione originale dell’album, non in quella del singolo) ma National treasures – The complete singles è comunque l’imperdibile raccolta (definitiva?) dei Manic Street Preachers.
In ordine cronologico ci sono i singoli dalla profetica Motown junk alla nuova This is the day (l’edizione che ho io ha anche un dvd con tutti i video); in mezzo ci sono pagine eccezionali, che se riducessimo a 10, sarebbero più o meno così (in ordine casuale):
1 ) Motorcycle emptiness: il preciso momento in cui svoltarono dal punk al melodico, mantenendosi coerenti a se stessi.
2 ) A design for life: uno dei più grandi incipit di sempre (libraries gave us power / then work came and made us free), per il primo disco senza Richey
3 ) If you tolerate this your children will be next: poche canzoni arrivano al #1 in Inghilterra parlando della guerra civile spagnola, direi.
4 ) The everlasting: è forse la mia preferita in assoluto, come per me resta perfetto l’album This is my truth tell me yours
5 ) Let Robeson sing: raramente quando i gruppi “impegnati” fanno delle canzoni “impegnate” queste riescono bene. Quest’omaggio a Paul Robeson è un’eccezione…
6 ) Autumnsong: born to destroy, and born to create. Sublimi.
7 ) Some kind of nothingness: se ne parlava qui
8 ) Stay beautiful: “essere immaturi è essere perfetti”, diceva Oscar Wilde e gli inizi dei Manics sono tutti qui
9 ) You stole the sun from my heart: la canzone di per sé non è un capolavoro, ma è quella con cui iniziarono l’unica volta che li ho visti dal vivo (a New York, 1999)
10 ) La tristesse durera: è francese, e sono le ultime parole di Van Gogh, il che è sufficiente per capire da che parti stiamo.
E le altre 28 canzoni non sono da meno…
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