not for vendetta
Considerato che Visitors (con i suoi effetti speciali ridicoli, i suoi topolini bianchi ingoiati interi e la sua sottilissima metafora dei sovietici infiltrati fra di noi con aspetto umano e divise pseudonaziste) fu, nel bene e nel male, una delle serie più rappresentative degli anni ‘80, non si poteva che reagire con gioia alla riscrittura della serie originale in una nuova incarnazione quale è V (anzi fu, perché dopo due stagioni la serie è stata cancellata).
La prima stagione ha i suoi momenti brillanti (l’arrivo degli alieni in primis), pecca però nella caratterizzazione dei personaggi (Tyler partecipa di diritto al premio per “adolescente più urtante della televisione“; lungo discorso andrebbe fatto sulla rappresentazione americana dei sacerdoti cattolici, su cui andrebbe scritto un libro), nell’abuso di effetti speciali (tutti gli interni delle navi visitors sono CGI) e nei tempi narrativi (alcuni “archi”, come quello del padre di Ty sono insignificanti, altri, come quello della gravidanza di Val spariscono per quattro puntate per poi riapparire ex nihilo).
Per quanto riguarda gli attori, la Juliet di Lost mantiene in ogni contesto la sua espressione rassegnata, mentre Morena Baccarin è eccezionale nella parte di Anna, la leader dei V, ed alcuni scene le regge lei da sola e già solo per questo V merita, e fa venire voglia di vedere la seconda stagione…
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