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the edge of trash

24 settembre 2011

L’edizione americana di X Factor si è aperta con le note di The edge of glory di Lady Gaga (i produttori avranno pensato che la “gloria” del titolo sia quella del successo e della fama, senza rendersi conto che la canzone parla di ben altro, tanto per far capire che posto abbia davvero la musica in questo programma).

Le differenze con American Idol sembrano essere tre: 1) le audizioni avvengono alla presenza di un pubblico rumoroso e particolarmente incompetente; 2) i cantanti saranno divisi in quattro categorie: maschi, femmine, gruppi ed over 30 (perché a trent’anni si perdono i connotati sessuali?) e 3) i giudici bevono Pepsi, non Coca-Cola.

A proposito di giudici, sono L. A. Reid (uno nel cui curriculum di produttore ci sono Mariah Carey e Justin Bieber – e viene detto come nota di merito!), il sempre odioso Simon Cowell, Cheryl Cole (niente paura, solo la prima ora – poi l’hanno cacciata perché non si capiva niente quando parlava) e Paula Abdul (il cui ultimo momento significativo sarà stato tipo nel 1989 – poi è diventata famosa semplicemente perché totalmente fuori di testa e bisognosa di aiuto clinico). La sostituzione di Cheryl Cole con Nicole Scherzinger dà il tocco di classe che ci voleva allo spettacolo. NO, ero IRONICO.

Per il resto, è la consueta carrellata di talenti (a essere buoni), storielline costruite apposta per la tv (l’iniziale bambina povera era particolarmente odiosa; la ragazza madre era da manuale) e casi umani che non credo abbiano bisogno di ulteriori umiliazioni pubbliche ma di aiuto. Really.

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