was it worth it? yes it was, it was worth living for!
A me I want it all è sempre sembrata fastidiosamente pomposa e banalotta, quasi fosse tratta dal libretto “come fare un rock anthem in 10 lezioni”.
Detto questo, considerato che il 1989 fu l’anno in cui cominciai seriamente a stare appresso alla musica, alle classifiche ed al mercato, The miracle dei Queen (sorpresa! C’è una nuova edizione) resta un disco essenziale, per quanto a tratti sia un po’ sospeso tra momenti troppo ridicoli per essere veri (qualcuno ha mai letto il testo di The invisible man – delirante) ed altri veramente perfetti (fu Breakthru a farmi innamorare dell’album); e poi ci fu The miracle (la canzone), con il suo testo ingenuo ma non per questo (piace pensare) non sincero ed il suo video con dei bambini che fanno i Queen:
La perfezione.
Il fatto che in quel contesto (era quando gente come Phil Collins aveva l’aria contrita per i senzatetto e Sting ci informava che anche i russi amano i loro bambini), i Queen fossero così incredibilmente leggeri a me è sempre parsa una enorme virtù, perché non è mica detto che sotto ci debba essere qualcosa di profondo per avere spessore…
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